La Necropoli di Santa Flavia
La necropoli soluntina è ubicata a Nord Ovest dell’abitato arcaico, nella vasta area che dalla fascia costiera dell’olivella si estende, nelle contrade Campofranco e olivetano, oltre la linea ferroviaria e la stazione di Santa Flavia; in una zona compresa, quindi, tra il promontorio di Solanto e la città ellenistica sul Monte Catalfano. Nella porzione occidentale dell’area è dislocato il nucleo ellenistico della necropoli, mentre a oriente si sviluppa il vasto settore con tombe di età arcaica e classica. Un ulteriore lembo riferibile alla fase più arcaica, messo in luce da un recentissimo scavo, si situa più a Sud, in un’area più prossima all’abitato. Non sappiamo se i nuclei finora individuati costituiscano un’unica grande necropoli di notevole estensione o se siano da riferire ad aree funerarie distinte, indipendenti l’una dall’altra. Tuttavia, non sembra che esistano elementi di separazione tra i settori finora indagati. Complessivamente il numero delle sepolture finora messe in luce ammonta a oltre 500. Oggetto di scavi e di rinvenimenti clandestini o fortuiti, la necropoli era conosciuta già nell’ottocento; in seguito, gli scavi effettuati tra la fine dell’ottocento e gli inizi del Novecento riportarono alla luce numerose tombe riferibili alla fase ellenistica. All’interno dell’area demaniale sita nei pressi della stazione di Santa Flavia, a ovest della linea ferroviaria, sono intagliate nel banco roccioso calcarenitico ben 220 sepolture; oltre alle tombe a camera con dromos gradinato d’accesso, tipo nettamente prevalente, sono presenti tombe a cassa e a fossa rettangolare di varie dimensioni.


Per quanto riguarda la disposizione planimetrica, si riscontra la mancanza di una precisa organizzazione delle sepolture che, seppur generalmente orientate in senso Est-Ovest, sono disposte l’una accanto all’altra senza alcun ordine, occupando, di volta in volta, gli spazi disponibili anche sull’asse Nord-Sud. Una strada, parzialmente conservata, collegava la necropoli alla città sul Monte Catalfano. Purtroppo, ad eccezione delle ben note “Tanagrine” e pochi altri reperti, oggi esposti al Museo di Palermo, non conosciamo i materiali relativi alle strutture funerarie, rimaste per lo più inedite.
Fino agli anni Settanta si conosceva il sepolcreto venuto alla luce alla fine dell’Ottocento, situato tra la stazione Ferroviaria di Santa Flavia e la fascia costiera dell’Olivella; le tombe intagliate nel banco roccioso per lo più sono a camera ipogeica con dromos di accesso secondo la nota tipologia punica; questo tipo di sepoltura, documentato dalla fine del sec. VI a. C., veniva utilizzato per più generazioni; altre tombe sono del tipo a cassa e a fossa rettangolare. Gli scavi condotti da Caterina Greco hanno conseguito interessanti risultati per quanto concerne la cronologia e la varietà tipologica dei sepolcri, sia per il periodo arcaico e classico che per quello ellenistico. A questi si sono aggiunti quelli effettuati più recentemente da Gabriella Calascibetta, che hanno rivelato importanti novità sia per quanto concerne il rituale funerario, l’attestazione dell’incinerazione riconosciuta per la prima volta nella necropoli soluntina, che per la definizione topografica del sepolcreto che si estenderebbe verso sud in un’area più prossima alla zona industriale.
Mappa interattiva della Necropoli
Esplora la pianta della Necropoli con le diverse funzioni della mappa interattiva: zoom e pan (sulla mappa con mouse/dita della mano); visibilità dei livelli (tasto livelli in alto a destra); misure lineari ed area (tasto metro in alto a sinistra)
Mappa interattiva realizzata da CH360
Render della Necropoli
© 2025 ArcheoTourSolunto | Design by I’m Beatrice Obert